Gardini: «Bollette e imballaggi alle stelle, ormai intere filiere di produttori sono in ginocchio» - La Gazzetta del Mezzogiorno

2022-08-26 08:46:11 By : Ms. Annie Lee

Il latte è passato da 40 centesimi ad oltre 60

«Siamo molto preoccupati. È aumentato di un euro il costo della pizza Margherita e non è arrivata ancora la grossa ondata degli aumenti che pure giungeranno presto: aumento del costo del gas, del pomodoro, della mozzarella. Il latte è passato da 40 centesimi ad oltre 60 e la mozzarella si fa col latte… Il pomodoro ha avuto un aumento importante e l’aumento del prodotto finito è superiore al 20%...». Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative, si sfoga così a margine degli incontri operativi tenuti a Mesagne, al giro di boa della campagna di trasformazione del pomodoro in Conserve Italia, nell’unica realtà in cui si produce il pelato Cirio. Presidente, quest’anno ci sono state difficoltà a completare gli organici? «A Mesagne stiamo scontando quello che è un problema comune. Solo che qui non eravamo abituati, perché assumevamo 4-500 stagionali ed avevamo 1000 richieste e tante sollecitazioni da parte di tutti. Quest’anno abbiamo fatto fatica a completare la forza lavoro necessaria ed inoltre abbiamo avuto un turnover importante, con molti inserimenti nuovi dovuti al fatto che è uscita, o non ha ridato la disponibilità, una parte dei nostri collaboratori. Non è certo per mancanza di fiducia, anche perché c’è un rapporto consolidato con loro…». Ne ha individuato le ragioni? «Certamente la difficoltà principale è dovuta al reddito di cittadinanza. Chi lo abbandona per assumere un lavoro lo perde. Quello del quale parliamo non è un problema che investe esclusivamente Mesagne, ma riguarda molti stabilimenti. Noto ovunque che ci sono blocchi di flussi e ci sono politiche complessive sul lavoro che vanno riviste perché tutto l’agroalimentare, ma anche la filiera turistica, ha fortemente sofferto questo problema». Vi siete già mossi? «Queste problematiche le abbiamo poste all’attenzione di questo governo e le porremo all’attenzione delle forze politiche che hanno cominciato la campagna elettorale. Al Meeting di Rimini si è inaugurata tale campagna perché c’erano tutti… Esporremo loro le difficoltà che le imprese stanno incontrando». Molte difficoltà pure per l’energia… «Abbiamo fatto negli ultimi anni molti investimenti sulle energie rinnovabili, puntando sulla cogenerazione, per farci energia, quindi, partendo dal gas. Gli impianti di cogenerazione con l’aumento esponenziale e speculativo del gas mettono le filiere energivore, e non solo loro, in grandissima difficoltà, perché quando aumenta la componente gas di 8-10 volte, è chiaro che in una scatola di pomodoro la componente di costo più alto finisce per diventare l’energia e non la materia prima che ci sta dentro: questo è un paradosso. Ma poi i costi dell’energia si tirano dietro tutti i costi dell’indotto: aumentano quelli delle scatole perché le acciaierie sono energivore; quelli delle bottiglie di vetro, perché le vetrerie sono energivore; quelli della carta perché le cartiere sono energivore; quelli della logistica perché aumenta il costo del petrolio e quindi c’è un aumento speculativo ed esponenziale dei costi che mette le imprese in difficoltà…». Fosche previsioni? «Noi abbiamo le spalle molto solide e siamo tranquilli. Sappiamo che ci sarà da soffrire, però, se la situazione continua così, temo che ci sarà in autunno grandissima difficoltà, con molte aziende che hanno già segnalato di averne. Siamo in difficoltà per i nostri fornitori, perché ci hanno già segnalato problemi a far fronte all’aumento dei costi. Oggi ci dobbiamo preoccupare, paradossalmente, che i nostri fornitori ce la facciano a supportare questo momento. Le acciaierie sono di livello europeo e noi siamo tra i primi acquirenti di scatole in Europa come lo siamo per il vetro e la carta col tetra pak, ma abbiano fornitori più piccoli nel nostro indotto che … “speriamo che ce la facciano”. E poi c’è il grande problema delle famiglie perché la bolletta del riscaldamento, del consumo di gas e dell’energia in qualche maniera si farà sentire. Se si pagano quelle bollette alla fine mancheranno i soldi per fare altro e quindi aumenteranno i costi delle derrate e dei prodotti del cibo, ci saranno spinte inflazionistiche… Quale sarà la reazione del consumatore la andremo a vedere dopo». E insomma, andrà in forse anche la pizza del sabato sera…

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