Patatine fritte: le 14 varianti migliori

2022-08-26 08:36:58 By : Mr. Ryan Liao

Non c'è stagione né moda che tenga: le patatine fritte sono gradite tutto l'anno e in ogni occasione, eccole nelle 14 migliori varianti da assaggiare.

Per la prossima serata tra amici potremmo fare delle patatine fritte. Certo, sempre un’ottima idea… ma quali fare? Sì perché non esistono solo quelle che tutti abbiamo in mente: ci sono 14 varianti, le migliori in assoluto, qui sotto ad aspettarvi e a provocarvi.

Questa è anche l’occasione per fare un irresistibile e peccaminoso giro del mondo (o dell’Europa, in effetti): c’è chi le frigge a spicchi, chi attorcigliate come codine di maiale, chi a waffle, chi le grattugia e poi le compatta, chi le fa gonfiare come palloncini. Gustatevi questa lista, va, tenendo in mente gli errori da evitare quando fate le patate fritte.

Le french fries sono le patatine fritte straclassiche cui tutti siamo stati abituati soprattutto dall’avvento dei fast food. Esatto, sono tipo quelle di Mc Donald: lunghe, regolari, senza buccia, tagliate a bastoncino sottile, croccantine ma non rigidissime. Eppure, le originali sono diversissime e i natali non sono né francesi (nonostante il nome), né americane (e, pensate, proprio gli americani le hanno battezzate così all’epoca della Seconda Guerra Mondiale): dobbiamo andare in Belgio per assaggiare le originali! Chiamiamole, dunque, patatine fritte “alla belga” o “frieten“.

Cosa ci vuole? Lo strutto, per una prima frittura a 160°C e una seconda e velocissima frittura a 180°C. Sono fritte a crudo, senza farle bollire prima anche se la Commissione Europea recentemente ha chiesto a gran voce al Belgio di non saltare mai più quel passaggio.

Le patatine fritte all’inglese hanno caratteristiche ben precise: croccanti fuori e quasi cremose dentro, taglio a parallelepipedo, lessate parzialmente (fino alla cottura al dente, ovvero ancora ben croccanti al cuore), fritte per circa 6 minuti a 160°C e poi a 185°C per il tempo necessario a renderle dorate. Il passaggio più delicato e importante è tuttavia prima delle tre cotture: dopo aver tagliato le patate è importantissimo lavarle bene per eliminare quanto più amido possibile.

Se le fries sono generalmente a bastoncino, le chips sono rigorosamente tonde. Patate tagliate a rondelle, con o senza buccia (ma tendenzialmente con), tuffate per pochi istanti in acqua bollente e poi fritte per bene. Si tratta della variante forse meno laboriosa da fare, e che ben si adatta anche a una cottura in forno.

Il fish and chips è pietanza tradizionale britannica: filetto di pesce bianco impastellato e fritto, con patatine fritte di contorno. La vera differenza tra queste patatine e le altre, è il condimento tradizionale con cui servirle: sale certo, ma anche aceto di vino bianco in una quantità che varia soprattutto in base ai gusti personali. Un contrasto delizioso, che aumenta l’acquolina e “sgrassa” dalla sensazione di unto in bocca.

Un elenco di patatine fritte che non cita le crocchette di patate non sarebbe cosa seria. Nè buona. Parliamo delle crocchette di patate classiche, più o meno grandi, che fanno capolino in tutte le rosticcerie e nelle occasioni di festa. Le patate in questo caso sono lessate completamente, schiacciate e condite con formaggio e uova, appallottolate o modellate a cilindro, impanate e fritte. Tranquilli, non dimentico di darvi la ricetta perfetta per farle immediatamente.

dai avete capito quali sono: le patatine tonde e croccantissime a forma di smile, con occhietti e sorriso. da fare in casa non è semplicissimo, motivo per cui chi le ha ideate ha fatto una fortuna. Sono vendute precotte e surgelate, da friggere poi a casa con la friggitrice, la friggitrice ad aria oppure anche in forno.

Si chiamano waffle fries perché assomigliano proprio alle cialde tanto amate per la colazione e non solo. Sono chips, non fries a bastoncino, ma tagliate a “reticolo” o “griglia”.

Voliamo in Spagna per assaggiare, tra le loro altre specialità, anche le patatas bravas – termine che significa “selvagge”: tapa tra le più amate, ovvero patate a spicchi lessate e poi fritte, servite accanto alla salsa che ne porta il nome (a base di peperoncino e paprika).

Siamo in Svizzera, davanti a uno dei più celebri piatti nazionali – ripreso anche in alcune zone del Nord Italia più estremo. Le patate sono qui grattugiate con una grattugia a maglie non troppo strette, e compattate poi in padella con abbondante olio sfrigolante e burro. C’è chi le sbollenta prima e chi le frigge direttamente crude. Ecco la versione di Dissapore.

Può essere definita cugina del rosti: le hashed brown potatoes (ora “hash” brown potatoes9 è una grossa frittella di patate conosciuta nella english breakfast già da fine Ottocento.

Curly perché a ricciolo, infatti sono chiamate anche “patate fritte arricciate”. Si tratta di patatine fritte canoniche nel procedimento (passate in acqua , o acqua e ghiaccio, e poi fritte) ma particolari nella forma e nel condimento: sono tagliate a spirale spessa, e condite a crudo con abbondante paprika.

Le tater tots sono bocconcini di patate fritte, infatti la traduzione è letteralmente “crocchetta di patata”: “tater” è frutto dell’abbreviazione di “potatoes” (> “tato” > “tater”), mentre “tots” si riferisce alle piccole dimensioni (da “toddler” ovvero bimbo piccolo, prima infanzia). Sono diffusissime degli USA e addirittura marchio registrato della Heinz. Le patate sono lessate, ridotte in purea o grattugiate, ricompattate a pepite, fritte e condite con un mix pepato di spezie.

Le tornado fries sono irresistibili, perché sono tra le poche varianti di patatine fritte che conservano non solo una dimensione ragionevole (sono a spicchio, bello spesso) ma anche la buccia (e quindi sono più consistenti e saporite).

Credo siano in assoluto le patatine fritte più complicate da fare, e sono di origine francese. Sofisticate, tutto tranne che un finger food o qualcosa da preparare per un consumo di massa: le patate sono “soffiate a palloncino” ovvero di gonfiano dopo un procedimento ben preciso e un gioco di temperature alte e basse.

Accanitamente onesto, con il suo inimitabile mix quotidiano di notizie, scandali, intrattenimento e ironia, Dissapore ha cambiato il modo in cui si parla di cibo. Combinate il tutto con l'attenzione di riviste e TV che lo citano spesso, e avrete la formula unica che lo contraddistingue.

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