Vola l’export dell’olio di Puglia nel 2022: più 40% nei primi sei mesi - CorrieredelMezzogiorno.it

2022-09-17 13:08:08 By : Ms. Suana xu

Nei primi sei mesi del 2022 l’export nel mondo dell’olio d’oliva pugliese è cresciuto del 40 per cento, con un primo trimestre che ha registrato il balzo record del 51 per cento. Il Paese in cui l’esportazione è raddoppiata è il Regno Unit o, seguito dagli Stati Uniti, mentre una netta flessione fin quasi all’azzeramento s’è avuta con la Russia.

L’Italia è fra i primi tre maggiori consumatori di olio extravergine di oliva al mondo con circa 480 milioni di chili, subito dopo la Spagna e prima degli Stati Uniti , e rappresenta il 15 per cento dei consumi mondiali. Le statistiche sono fornite da Coldiretti e Unaprol sugli ultimi dati IOC (International oil council). Intanto, al Palazzo Rospigliosi di Roma, s’è svolto il primo salone nazionale dell’olio d’oliva Made in Italy con decine di bottiglie da tutta la Penisola per la Settimana Internazionale dell’olio extravergine d’oliva. In questa sede è stata messa in evidenza anche l’altra faccia della medaglia: le performance del commercio estero da gennaio a giugno 2022 sono ragguardevoli per il prodotto pugliese, «ma la siccità e i costi di produzione balzati di oltre il 50% a causa delle speculazioni aggravate dal conflitto in Ucraina rischiano di minare la tenuta delle aziende». Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia , sottolinea che «l’ulivo in Puglia è presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con 5 oli extravergine dop e 1 igp olio di Puglia, l’olivicoltura pugliese è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di plv (produzione lorda vendibile) di olio extravergine di oliva».

Ma ad impattare fortemente sulla produzione olearia regionale sono il prezzo del carburante, con le bollette più che raddoppiate in pochi mesi e il costo dell’energia e i rincari di vetro (+15%) per le bottiglie e carta (+70%) per le etichette, fino ai costi stellari per imbottigliamento, confezionamento e trasporti. Di qui la richiesta di Coldiretti di aumentare i controlli per «stoppare le pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali».

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