Confcommercio e rincari: “A rischio chiusura un bar su tre”

2022-09-03 11:19:11 By : Ms. Ada zhang

ITALIA – La Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi di Confcommercio, avverte il mondo della politica: un pubblico esercizio su tre rischia la chiusura in Italia. La colpa è del caro energia ma non solo. Nella tempesta perfetta finiscono anche gli aumenti dei costi delle materie prime alimentari, il caro vetro e perfino l’aumento dei prezzi di carta e cartone.

Tutto questo sta mettendo in ginocchio i bar e i ristoranti. A lanciare un nuovo e accorato allarme è la Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi di Confcommercio. “Un’azienda su tre è a rischio chiusura e a pagare il prezzo più alto sono soprattutto quelle che hanno aperto da poco, magari sull’onda lunga della ripresa post pandemia, e che hanno maggiori esposizioni bancarie e meno solidità“. È quanto afferma Aldo Cursano, vicepresidente vicario della Fipe, parlando con l’Adnkronos della situazione in cui versano le imprese del settore.

“Gli ingredienti base per far da mangiare sono aumentati moltissimo – riferisce il responsabile Fipe – a cominciare dalle verdure , le carni e i latticini, senza parlare delle farine e delle salse, che hanno subito aumenti dal 70 al 150% a seconda delle materie prime. E su tutti incidono anche i costi dei trasporti“. Anche l’allarme per l’aumento del latte si aggiunge al resto.

E poi si assiste a un “paradosso – continua Cursano – che per alcune tipologie rischia costare di più il contenitore del contenuto. La crisi della vetreria si è riflessa sui bicchieri che usiamo, sulle bottiglie di vino, il vetro è il contenitore più usato perché conserva i prodotti e ha subito impennate straordinarie. La ceramica anche ed inoltre, è difficile trovare perfino l’acqua: alcune linee non si trovano più sul mercato“.

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